“Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”- Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro

Data:
30 Gennaio 2020

 

Sabato 1° febbraio inaugurazione mostra “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma” nel Museo Archeologico nazionale della Siritide a Policoro.

Sabato 1° febbraio 2020, alle ore 18 al Museo Archeologico nazionale della Siritide, a Policoro, sarà inaugurata la mostra Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma ideata e organizzata dal Polo Museale della Basilicata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e promossa insieme al Comune di Policoro.

La mostra – che celebra il 50° anniversario della fondazione del Museo della Siritide – ruota attorno a un prestito straordinario: le Tavole di Eraclea, ritrovate nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservate al MANN, considerate tra i più importanti documenti epigrafici della Magna Grecia.

La mostra – allestita nella nuova ala del Museo – è diretta da Marta Ragozzino e curata da Stéphane Verger, Savino Gallo con Dimitris Roubis e Gabriel Zuchtriegel. Il progetto di allestimento è di Vittoria Grifone / Stalkagency, l’ideazione grafica di Mauro Bubbico.

Interverranno Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata; Paolo Giulierini, Direttore del MANN; Eva Degl’Innocenti, Direttore del MArTA; Salvatore Bonomo, Soprintendente ABAP della Basilicata; il Sindaco di Policoro Enrico Mascia e i curatori della mostra.

Le due lastre di bronzo costituiscono il più importante documento iscritto della Magna Grecia. Incise sui due lati, in greco e in latino, permettono di ricostruire le trasformazioni della città di Herakleia dalla sua fondazione da parte di Taranto alla fine del V secolo a.C. fino all’acquisizione dello statuto di municipio romano, attribuito alla città, ormai Eraclea, nella prima metà del I a.C.

L’iscrizione greca è un regolamento per la gestione dei terreni dedicati a Dioniso e ad Atena e per la loro redistribuzione a scopi produttivi; quella latina è un compendio di leggi municipali di età tardo-repubblicana.

Le Tavole sono un documento fondamentale per comprendere la storia sociale, politica e economica del territorio della Siritide.

La mostra si propone di intrecciare la lunga tradizione classica di esegesi delle Tavole con i risultati delle indagini archeologiche dalla scoperta della famosa Tomba del Pittore di Policoro nel 1963 fino agli scavi e alle ricognizioni tuttora in corso nella città e nel territorio.

Allo stesso tempo l’esposizione costituisce lo spunto per evocare il fenomeno più recente della Riforma Fondiaria degli anni ‘50 del secolo scorso – per diversi aspetti vicino alle dinamiche che traspaiono dalle Tavole – ponendolo in parallelo con il concomitante avvio delle esplorazioni archeologiche nell’area, grazie all’azione lungimirante di Dinu Adamesteanu, primo Soprintendente archeologo della Basilicata e fondatore del Museo della Siritide.

In dialogo con le due Tavole sono esposti importanti e significativi reperti provenienti dalla chora, dalla città di Herakleia e da altri centri magno-greci, al fine di ricostruire la storia della città sia nei suoi rapporti con la madrepatria Taranto, sia nella sua articolazione con il territorio agricolo.

La mostra potrà essere visitata fino al 7 giugno 2020 durante gli orari di apertura del Museo [tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 19:00. Martedì dalle ore 14:00 alle 20.00] con ticket d’ingresso.

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Ultimo aggiornamento

30 Gennaio 2020, 18:54