Data:
Giugno 23, 2021

Nella seconda metà del secolo scorso la piana del Metapontino è stata oggetto di rilevanti interventi di miglioramento fondiario che ne hanno determinato l’attuale assetto agrario, conseguente alla frantumazione delle vaste proprietà latifondistiche in piccoli poderi assegnati ai contadini.  La presenza delle case coloniche della Riforma, le cosiddette “palazzine”, ordinatamente disposte lungo gli assi viari, è un tipico aspetto del paesaggio rurale, che nasce dalla volontà di ri-distribuire alle singole famiglie dei contadini e dei braccianti le terre dapprima concentrate nei “feudi”.

Progettate secondo criteri di funzionalità ed economia, le case coloniche si presentavano come caratterizzate da un piccolo portico antistante due o tre vani terranei, a uno o due piani; volumi differenti (portico ed abitazione) con coperture analoghe; disposizione in allineamento, al margine dei poderi, lungo la viabilità interpoderale; presenza di piccole strutture accessorie, quali pozzi, stalle, pollai ed elementi arborei. Dapprima costruite direttamente dall’Ente di Riforma, poi dagli stessi contadini attingendo a contributi finanziari, le prime case coloniche furono consegnate nel 1952 ai capi-famiglia che avevano presentato domanda di assegnazione, interessando coloro che provenivano dal comune di Montalbano Jonico, di cui Policoro era frazione, e successivamente anche dai Comuni vicini, creando un imponente fenomeno di migrazione interna di cui l’odierna Policoro, nel suo mosaico di appartenenze, è oggi il risultato.

Dagli archivi storici emergono come numerose le sollecitazioni inviate alle famiglie a trasferirsi nelle case coloniche appena realizzate, a conferma di quanto è stato rilevato dagli studi storici sulle difficoltà dei nuclei familiari di accettare un tipo di insediamento sparso, in un’area ancora carente dei più essenziali luoghi di ritrovo, e di abbandonare l’ambiente protettivo offerto dai centri urbani d’origine. Oggi, la maggior parte delle case coloniche ha subìto modificazioni dell’aspetto originario, con alterazioni nelle facciate e nei volumi, accostamento di nuovi edifici e strutture prefabbricate, ed eliminazione degli elementi caratterizzanti (comignoli o merlature).

Fonti e link di collegamento/approfondimento:

http://www.paysmed.net/upl_linee_guida/pdf_ita-3.pdf

http://www.paysmed.net/upl_linee_guida/pdf_ita-3.pdf